Il freddo può uccidere. Una notte con i Volontari della Croce Rossa di Roma.
Il freddo può uccidere. È questo il pensiero che sembra più presente tra i Volontari della Croce Rossa di Roma che si danno appuntamento a Via Ramazzini per uscire in una delle notti più fredde di quest’ultimi giorni di gelo. Dobbiamo andare in posti dove possiamo trovare chi è più isolato, dice il caposquadra spiegando ai suoi colleghi che l’obiettivo è portare le coperte, comprese quelle isotermiche donate da uno dei tanti cittadini romani che hanno risposto all’appello delle ultime ore lanciato dalla Presidente Debora Diodati.
Si caricano le macchine e si parte per un viaggio nelle strade di Roma alla ricerca di chi dorme per strada o di chi è stato segnalato alla Sala Operativa di CRI Roma o di quelle persone che sono ormai conosciute nei giri consueti delle Unità di Strada. Si attraversa una parte di Roma, Trastevere, il Circo Massimo, la Stazione Termini, la Stazione Tiburtina, Porta Maggiore e altrove. Ma è durante il percorso che arriva la notizia di un altro clochard trovato morto sulle sponde del Tevere. E allora si scende con le macchine lungo il fiume. Non sono molti quelli che dormono in piccole tende o avvolti sotto le coperte, ma sono pur sempre troppi. Solo qualche settimana fa, sempre durante un giro dei Volontari della Croce Rossa, un uomo che abita in una piccola tenda lungo il Tevere, ci diceva che la mattina ama svegliarsi per vedere l’alba. Stasera non c’è. Ma ce ne sono altri. Rumeni, tedeschi, italiani, bulgari. Ci sono le donne. Poi ci sono alcune vecchie biciclette e ci sono i cani, per alcuni inseparabili amici. Si distribuiscono il tè e le coperte, ma quello che più interessa è sapere se ci sono problemi di salute, di rischio di ipotermia per il freddo e pericoli per la vita. Il percorso lungo il fiume scopre la Roma nascosta nella notte, quella Roma da dove puoi vedere l’alba ma che in questi giorni può uccidere chi è debole.
Sembra incredibile, nel senso difficile da crederci, ma siamo sotto zero gradi e c’è chi dorme per strada. Le sale delle stazioni aperte per l’emergenza nelle ultime ore hanno alcune decine di posti, ma molte brandine sono vuote. La strada no. I Volontari sono instancabili. Studiano i percorsi, arrivano con le torce, chiamano e chiedono con delicatezza se è tutto ok. Si vede che respira, dice Riccardo a Giulia, Infermiera Volontaria, indicando l’uomo sotto la coperta che non gli risponde.
Le notizie sull’ondata di freddo che sta investendo Roma e altre città si susseguono. Come ad esempio questa. I vigili del fuoco sono intervenuti nelle campagne a Marrucheti vicino a Istia d’Ombrone, nel Grossetano, per soccorrere un cavallo colpito da ipotermia. A causa del freddo l’animale non riusciva ad alzarsi. L’animale è stato portato al riparo. Perché, viene da pensare, per parafrasare il titolo di un celebre romanzo e film, non si uccidono così nemmeno i cavalli. Figuriamoci gli uomini.
A cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione della Croce Rossa di Roma
Testo di Alessandra Filograno
Foto di Gianfabio Lupo